Primo esperimento di gioco di ruolo tramite skype

Benvenuti nel primo esperimento (personale) di una campagna di gioco di ruolo tramite audioconferenza. Stiamo ancora lavorando sul sistema con cui interagire tra di noi, ma almeno abbiamo Skype o TeamSpeak che ci permettono di parlare.

mercoledì 7 novembre 2007

State pronti

Presto novita'.

Chi sara' il traditore? chi il comunista?
Un mutante tra di noi?

Presto su .... Crossover Firefly/Paranoia....

.
.
.
.
.
.
.
.
.

Andrea, sto scherzando dai.

domenica 22 luglio 2007

Diario di bordo di Paul c McKenny, pilota

Data astrale… boh? Io non leggo le date, non mi serve, tanto arrivo comunque in orario. Spesso anche in anticipo.

11:00

Però, fanno in fretta a rimettere in sesto qui. Appena scappata la tizia sono usciti tutti a smanettare, cercare, rovistare, pulire (e insabbiare). Doc e Xiao sono andati in cerca di indizi, ma sembra che la nave attaccata stia fondendo nelle sue ultime fiamme e c’è pure un militare che cerca di tenerci lontano da tutto.

11:30

Il militare è un certo tenente Luis Knoffer, antipatico. A parte il fatto che non si è visto nel marasma generale (comodo uscire fuori quando tutto è tranquillo), ci ringrazia con poche parole, non ci dice niente della stazione militare e continua a volerci fare credere che sia solo una miniera. Ho anche provato a corromperlo con uno dei miei mitici modellini della FireFly (edizione limitata, con cromature e pezzi semoventi, un vero gioiellino) ma niente. Non si è sbottonato. Spero almeno si ricordi di noi dovesse avere bisogno di altro aiuto.

Però almeno abbiamo concluso la prima parte della missione e recuperato il pacco. E soprattutto ci hanno pagato per l’intervento di appoggio alla “miniera”. 500 crediti. Dicono ci faranno un bonifico. Mah, mi fido sempre poco se non vedo il soldo contante.

13:00

Ho scoperto, con le mie indubbie e inarrivabili qualità di navigatore del Cortex (che tra parentesi potrebbero anche migliorare, è lento e ritroso nel dare informazioni) che il megaboss della base è un certo Dominic Harper. Vediamo un po’: sui 55 anni, direttore delle ricerche che lavora da 8 anni per la BluSun, brizzolato. Allego le foto che ho trovato (anche se sono di quando era bambino, prima di un esperimento biologico).

La BluSun è una megacorporation per la produzione di cibo e carburante per razzi. Non ho mai capito se le cose sono separate o congiunte… una volta ho provato una loro busta liofilizzata (di quelli che metti l’acqua dentro, agiti la busta, schiacci un pulsante e il piatto diventa caldo e pronto da mangiare). Per quanto era pessima, poteva anche contenere dell’olio per motori. E forse ne conteneva, visto che l’aveva preparata Xiao.

14:00

Il tenente Knoffer ci ha finalmente portato il pacco. Pacco… un contenitore enorme sigillato a tenuta stagna che dice contenere qualcosa di fragile. Peccato abbia un sistema che ne permetta l’apertura solo a destinazione, mi sarebbe piaciuto sbirciare dentro. I sensori di bordo non indicano pericoli per la nave, per il momento mi basta.

Al solito il capitano Achab stava per usare il suo timbrino di Puccy per firmare la bolla di carico. Devo ancora ricordargli che è meglio usare quello ufficiale, su cui ho anche installato un modellino della FireFly, così fa anche figo nei confronti dei clienti. E’ importante che si ricordino sempre chi siamo, anche quando firmiamo i documenti.

15:30

Inizio la manovra di distacco dall’asteroide. Il capitano si è di nuovo raccomandato di non sgommare. Uff… mica l’ho scelto io il meccanico con il mal di spazio. Dice che non è carino farla vomitare in sala macchine, per fortuna tutti i modellini li ho nella mia stanza ben protetti. Metto il pilota automatico e mi dedico a Tetris.

18:30

Cazz! Per un momento ho temuto ci inseguissero i Reavers. Quelli che “ti uccidono, ti mangiano e ti stuprano, non necessariamente in questo ordine”. E’ stato divertente vedere come Abrahm si precipitasse a effettuare la sua “ritirata strategica”… nel senso che come al solito si è chiuso in bagno. Mi sono sempre chiesto se in fondo non fosse solo un pretesto per lasciarsi andare alle sue voglie più sfrenate. Dovrebbe darsi una calmata, le occhiaie proprio non gli donano.

Comunque, scampato pericolo, era “solo” la tizia che ci è sfuggita dalla “miniera”. Mi è sembrato carino ricambiare il favore e fuggire anche noi. Almeno ora siamo pari. Anche perché ha iniziato subito a spararci e a danneggiare la nave. Io l’ho sempre detto che dobbiamo dotarci di un minimo di sistemi di autodifesa, ma il capitano non ne vuole sapere. Dice che saremmo troppo aggressivi. Cavolo, è da un mese che ci sparano tutti addosso, almeno avere qualche deterrente…

Alla fine l’ho seminata. Sono troppo un grande. Il migliore pilota di tutto il Verso. Mi sono buttato nella fascia di asteroidi e con un paio di mosse da maestro (che hanno fatto vomitare il meccanico… ma mica posso pensare a tutto io, no?) l’ho anche fatta schiantare. Il capitano dice che avremmo potuto recuperare informazioni importanti, ma non credo che avrebbe comunque parlato. Meglio così, una preoccupazione in meno.

22:00

Metto il pilota automatico, me ne vado a dormire e proseguiamo verso Ariel e i nostri 2400 crediti di compenso.

venerdì 6 luglio 2007

03/07/2157 - Asteroide solitario

Porca vacca galattica!
Dimmi te se per una sbarbatella (che gran pezzo di sbarbatella, però! O forse era solo passato tanto tempo...) devo rischiare di farmi portare via la mia adorata MJ! A momenti stavo per farmi lasciare su questa lurida stazione orbitante... non per altro, ma non ci sono neanche le Accompagnatrici in zona.
Poco male, son riuscito a tornare sulla Slacker per il rotto delle braghe.

Faccio a mala pena in tempo a risistemarmi, che già ci avviciniamo alla base mineraria BS214, dove dobbiamo recuperare quel materiale per John Jameson da portare sul pianeta Ariel. Che lavoro del cavolo. Però pare pagarci bene, il che mi puzza. E mi puzza ancora di più questo pezzo di roccia sperduto in questa fascia di asteroidi tra Persephone e New Belmore. Di minerario sembra aver poco. Sembra più un'installazione militare.
Non faccio neanche in tempo a completare questo pensiero, che da lontano vediamo la base. Ma sopratutto, vediamo all'attracco un cargo in fiamme e due navette che sembrano averlo attaccato. Ancora dobbiamo iniziare, e già le cose vanno male. Ci avviciniamo e prepariamo l'atterraggio. Mentre gli altri decidono se indossare o meno la tuta spaziale, io mi preparo semplicemente meglio del previsto: giubbetto, MJ e un paio di granate. Tute spaziali... forse servono per farsi vedere meglio, bah!
Devo dire che Paul quando ci si mette è anhce bravo: discesa rapida, atterraggio indolore. Peccato che subito dopo inizia a parlare e rovina tutto. Io scendo dopo la meccanica: non per altro, ma così le posso guardare ancora una volta il fondoschiena, che in quel pantalone ammetto che risulta notevole.
Per ultimo scende Achab: forse pensa che in quanto capitano, deve lasciare sempre per ultimo la nave...
Ci dividiamo e controlliamo la zona di atterraggio: le navette, monoposto molto newtech, sono vuote. Io e Doc ci avviciniamo al cargo, ma c'è troppo fumo e a parte qualche scatolone e cassa di carico, non riusciamo a notare.

Così, mentre Xi-e-qualcosa cerca di sabotare le due navicelle, tutti noi scendiamo per entrare nella base.
Superiamo le porte scorrevoli, che sono attive - quindi c'è energia - e ci ritroviamo nella hall: alla faccia della stazione mineraria! La puzza di base militare è ora diventato un tanfo insopportabile. un tanfo però misto all'odore di sangue, come quello che notiamo nel laghetto che fa capolino dietro la reception. Nessun cadavere, però: sembra esser stato sollevato a forza e portato via.

Non c'è che dire: in poco tempo questa stazione è stata messa completamente sottosopra. Anche i computer sono stati manomessi, ci dice Paul. Sia quello della reception che quello dell'ufficio. Però ad un certo punto ci dice di aver trovato la password. Ma smanetta come un pazzo senza successo... no comment. Io non ci provo neanche.
Subito dopo arriva Culetto Bello, e dopo aver armeggiato un po', riesce a superare le protezioni e a scaricare le mappe della base. Riesce anche ad attivare delle telecamere in alcune zone, e scopriamo così che c'è qualcuno barricato in un laboratorio e negli alloggi sotterranei. Ci sono guardie e ricercatori, ma sembrano tutti molto spaventati. Evidentemente gli attaccanti devono aver fatto un bel po' di caos, per ridurli in quello stato.
Intanto noi decidiamo di muoverci: dopotutto, abbiamo una missione da portare a compimento. Io Paul e Doc scendiamo per la rampa di scale, mentre Chiappe Sode controlla il terminale e ci dà indicazioni via comunicatore. Ci dice infatti che arrivano vari rumori dai laboratori centrali.
Solo che.... un dubbio si insinua nella mia testa: e se gli assalitori fossero Reavers? Io non mi batto contro quelle bestie! Nessuna paga è sufficiente per convincermi ad affrontare quegli esseri disumani, quei carnivori senza anima che assaltano e depredano e scarnificano tutto cià che gli si para davanti.
Xiao però, dopo esser riuscita ad entrare in contatto con i superstiti del laboratorio, fuga ogni mio dubbio: gli assalitori sono solo due, ma armati di pistole e spade sono riusciti a decimare le guardie e ora stanno mettendo a soqquadro la stazione alla ricerca di qualcosa di non ben precisato. Non sono Reavers, quindi, e mi puzzano invece di Alleanza: un uomo e una donna, vestiti uguali con abito scuro, occhialetti piccoli scuri, capelli corti quasi grigi.

Decidiamo non so perchè di affrontarli: gli altri evidentemente si sono fatti prendere dal virus del buon samaritano. Da parte mia, potevamo semplicemente attendere che finissero di cercare quel che gli interessava, e a quel punto noi ci saremmo interessati al nostro carico. Invece no... chissà perchè Achab deve sempre combattere per cause perse.
Poco male, almeno si sparerà un poco. Ci organizziamo anche con le guardie rimaste per coordinarci in un'attacco che possa perlomeno prenderli di sorpresa.
Ma prima di muoverci, Paul va nella sala macchine per bloccare l'energia agli ascensori, io mi sistemo per coprire con MJ le uscite e Doc controlla le scale.
Non appena la meccanica ci dice che probabilmente i due Black sono usciti dai laboratori, facciamo uscire le guardie perchè li circondino.
Nel frattempo però l'uomo mi capita sotto mira. Senza troppo pensare (non è un mio problema di certo...) sparo e lo colpisco: adorabile MJ! Corro per controllare la situazione, mentre Paul e Doc mi coprono le spalle. Me lo ritrovo davanti! Ma con una sventagliata è a terra. Anzi, sarebbe meglio dire aria, visto che dopo esser caduto, brucia dall'interno di un fuoco blu che non ne lascia che un cumulo di cenere.
La donna sembra essere scomparsa, ma un botto dall'altra parte del piano ci fa capire che non si è certo arresa. povere guardie.

Paul se la vede correre incontro, con uno zainetto in spalla che subito si toglie per piazzarlo alla base della parete. Pensiamo a una bomba, ma con nostro stupore vediamo che riesce a chiamare gli ascensori. Paul e Doc provano a spararle, ma lei è più veloce lanciandoci addosso una granata. Facciamo appena in tempo a nasconderci, che lei è già scomparsa lasciandosi dietro solo quello zainetto sforacchiato.

martedì 3 luglio 2007

Diario di bordo di Xiao

Giovedì 1. E' morto il capitano Eddie. Me lo sono ripetuto anche a voce alta per renderlo reale... ma ancora aspetto di svegliarmi da questo incubo.
Abbiamo avuto successo talmente tante volte in missioni in cui le probabilità di riuscita erano assolutamente sfavorevoli che anche stavolta non mi aspettavo niente di meno. Invece la Legge dei Grandi Numeri ha preteso il suo pegno: la vita del Capitano.
Achab ha cercato di fare del suo meglio, organizzando una specie di piano, ma, a dire il vero, tra tutti, sembra quello piu' provato. In ogni caso la nostra prossima meta sembra essere Half Point, la base spaziale, dove dovremo incontrare un certo John Jameson.

Domenica 4. Dannazione! Persino i motori non rispondono come dovrebbero. Ho fatto qualche modifica al collettore del refrigerante, teoricamente il rendimento dei motori avrebbe dovuto migliorare approssimativamente del 4.89%. Invece l'aumento è stato di solo il 2.47%... non me lo spiego. E non ho sbagliato io. Io non sbaglio. Dannazione!

Giovedì 8. Persino quel bifolco di Abrahm sembra un po' meno preso dalle sue solite attività: lucidare MJ e guardare il mio culo. Anche lui toccato dalla perdita? Anche lui ha forse un cervello o dei sentimenti? Uhm...

Venerdì 9. Strano (o forse no?), Jeshi, che di solito al giovedì viene sempre per la Sbevazzata del Giovedì, e che e' stato tra i membri fondatori del Club della Sbevazzata del Giovedì, non si e' visto. Abbiamo provato a chiamarlo, per fare anche un brindisi alla memoria del Vecchio ma nemmeno ha risposto...

Sabato 10. Fanculo.

Domenica 11. Fanculo e fanculo.

Mercoledì 14. Finalmente stanotte si arriva ad Half Point. Finalmente si scende. Spero che Paul non mi faccia vomitare con le sue solite manovre per un attracco acrobatico, l'ultima volta tra un po' mi spacco la testa scivolando sul mio vomito.

Giovedì 15. Achab e' andato ad incontrare quel John. Sebra che il Vecchio ci stimasse più del dovuto: ci ha lasciato la Slacker. Accidenti a te Eddie!
Stiamo anche cercando un prete (brrr) per la cerimonia funebre, pare che il capitano fosse un cristiano.

Venerdì 16. Jeshi sembra sparito. Ieri ha salutato e stasera non era rientrato, un comportamento a dir poco singolare. Il tipo amico del Capitano Shin ci ha messo in contatto con un prete. La cerimonia e' stata una delle solite farse tipiche delle religioni. Il mio saluto a Eddie lo avevo gia' dato, a modo mio. Ma per il rispetto che provo - uhm - provavo per lui, ho assistito in silenzio. Pittoresco come ancora non mi sia avvezza a parlare di lui al passato.
Jameson ci ha pure affidato un lavoro, sembra una cosa semplice, anche se lunga e noiosa. Dobbiamo recuperare un carico da un posto segreto nella cintura di asteroidi tra Persefone e New Belmore e portarlo ad Ariel. Puzza di roba militare, quindi emette un fetore da lontano anni luce. Ma sono soldi. Partenza in serata.

Venerdì 16, 1 ora dopo il decollo. Jeshi non è tornato. Me lo aspettavo. Abbiamo fatto finta di cercarlo. Ma se se ne è andato avrà avuto i suoi motivi.
Arrivo stimato in 3 ore e qualche minuto... 16 minuti. Ometto i secondi, c'è sempre da tener conto degli imprevisti. Tra l'altro, nella fretta di partire abbiamo rischiato di dimenticarci Abrahm... non che fosse questa fuga di cervelli... ma quando c'e' da sparare sa il fatto suo. E' arrivato a bussare al portellone con le brache ancora semi calate.
I motori ronzano che è un piacere. Per usare l'espressione adatta direi che fanno le fusa. Tesori!!!

giovedì 14 giugno 2007

12/06/2517 - De perdita capitanii

(...segue)

Fuori il primo, che rantola a terra, spargendo sangue sulla brulla terra, miro, sparo, e cade anche il secondo: M.J., sei magica!
Il terzo si ripara subito dietro il "mulo". E' stato ancora coraggioso a rimanere in zona, dopo aver visto che fine avevan fatto i suoi amici: faccia nella polvere.
Prova anche a sparare qualche colpo, ma non appena noi ci alziamo per andare a cercar riparo dietro i silos, il cacasotto scappa.
La meccanica piazza la carica poi vomita... boh. Piegata così, però....
Sorge solo un puiccolo problema: si attiva una torretta di sicurezza.
Volevamo assaltare la torre di controllo, ma dopo un accenno di corsa per poco non ci si sforacchia: che gli è passato per la mente a Doc?
Peggio di me.
Il countdown è iniziato. E qualcosa mi dice che forse sarebbe meglio per tutti lasciare la zona. In men che non si dica "l'equipaggio pronto per la missione" si dilegua verso le rocce a sud.
Poco dopo sentiamo un boato alle nostre spalle: direi che perlomeno siamo riusciti a creare il giusto diversivo.

Via radio sentiamo cenni anche dall'altra squadra: riescono a bucare il terreno sotto il campo di forza (per fortuna non proseguiva sottoterra ed entrano.
Ma appena il capitano Shin intravede la vecchiarda che fa capolino sull'uscio della villa, dà di matto.
Corre incontro a lei. Il problema è che corre anche incontro a una decina di guardie.
Due secondi ed è a terra. Non riesce neanche a sollevare più un dito verso quella che si è rivelata essere la sua rovina. Spero solo che non ci porti con lui.

Achab coragigosamente, o stupidamente, lo raccoglie mentre Jeshy cerca di coprire la ritirata
Riesce anche e farne saltare in aria quattro con una granata. Mi piace!
Paul finalmente si sveglia e portando la Slacker poco oltre la barriera copre la ritirata verso lo shuttle.
Peccato che così facendo attiva un'altra torretta.

Tira su Jeshy e il corpo del Capitano, mentre Achab va a recuperare lo shuttle.
I due partono a razzo e ci vengono recuperare. Meno male: non si sono dimenticati di noi.
Peccato per il capitano, non lo meritava.
E peccato anche per noi: una nave ci insegue!

Paul finalmente entra in azione come si deve: dopo un po' di manovre, riusciamo a seminarla e a recuperare Achab e il suo shuttle.
Purtroppo non son riuscito a sparare neanche un colpo...

Doc cerca di salvare Eddy. Si impegna. Ma non ci riesce. Diventa un'abat-jour.
Abbiam perso il capitano. E i soldi, dannazione!

Il primo ufficiale, il cagone Achab, prende il comando. Le prime parole che dice sono su mia madre: pessimo inizio.
Poi parla di soldi: si riprende.
Ci riuniamo così tutti in sala mensa, per cercare di capire cosa fare del nostro futuro.
Dobbiam decidere cosa fare della nave, capire se resterà a noi o se dovendo denunciare la scomparsa del capitano Eddy Shin, qualcuno verrà a reclamarla.
Achab ci dice che Eddy gli aveva dato delle indicazioni, nel caso succedesse un'eventualità del genere.
Decidiamo di seguirle, chi per alcune ragioni, chi per altre.

Ora direzione sistema Sud-ovest, pianeta Eaumonde.

mercoledì 30 maggio 2007

30/05/2517 - Diario del primo pirla che passa.... (di Abraham J Siphon)

E' finalmente iniziata la ricerca della persona che il Capitano Ed Shin sembra voler trovare da quando siamo saliti su questa bagnarola dimenticata da tutti, e per cui dice di averci preparato per tutto questo tempo... se questa banda di pappemolli la considera pronta, cala nettamente la mia fiducia in lui. Ma è ancora il Capitano, e ancora mi paga, quindi nessun problema.

Ci troviamo nel sistema Georgia, e ci stiamo dirigendo verso Haven... neanche troppo lontano da casa mia, Ezra, dove ancora si trova mia madre. Ogni tanto mi scrive, e mi manda qualche regalo da lei stesso preparato: forse non ha ancora capito che lavoro faccio.

Ad un certo punto, Ed finalmente ci dice dove dobbiamo andare: un ranch sperduto della prateria di Haven, a 10Km dal villaggio più vicino. Meglio così: quando spareremo non ci sarà il rischio che arrivino altre persone indesiderate.
Ci mostra la mappa del luogo: sembra un concentrato di problemi. Appartiene a un certo Melchior Baltazar, signorotto della zona, politico, mafioso, e quant'altro. Ma verremo pagati bene. Inizio a preparare la mia M.J.
A proposito: la meccanica di cui dimentico sempre il nome (quando penso a lei penso a qualcos'altro...) ha osato minacciare la mia adorata! Se non avesse quel buon odore, l'avrei già presa a testate!
Dobbiamo recuperare una certa Margareth, una vecchiarda. Ma Ed sembra tenerci. Per me potrebbe rimanere lì, non ha alcun senso. Meno male che Jeshy ha iniziato a preaparare l'esplosivo: sicuramente ci sarà un po' d'azione!
Ad un certo punto salta fuori dal cesso anche Achab: pensavo che Doc l'avesse messo ko ancora per qualche giorno con quei suoi strani esperimenti. Ogni volta che mi offre il caffè, infatti, mi tengo alla larga.

Atterriamo in città, anche se Paul ha qualche problema con la discesa: forse si è staccato un pannello, ma finchè non saltiamo in aria, non è affar mio.
Scesi a terra, Ed cerca le sue informazioni, mentre noi ci dirigiamo verso il saloon. Alla meccanica deve essere saltata una rotella perchè si traveste da uomo. Ma i giochetti mi piacciono, non ci faccio troppo caso: sculetta lo stesso bene.
Haven è un pianeta essenzialmente di minatori, che si spaccano la schiena tutti i giorni della loro vita: mi considero ancora fortunato. Però nel saloon c'è ancora voglia di divertirsi, e basta un po' di alcool per farli parlare. Dicono poco o niente di Melchior, ma parlano tanto di alieni ritrovati su un altro pianeta durante un qualche scavo. Devono proprio essersi fusi il cervello. Magari anche qua c'è un Doc che fa esperimenti.

Rientriamo alla Slacker, e il Capitano mi stupisce nuovamente: decide per l'azione nonostante le poche informazioni in nostro possesso. Mi piace! Si parte all'alba. Spero che Paul non faccia troppo casino, già rompe che vuole fare ricognizioni con uno strano aggeggio che non ho mai sentito: un piper, un coso ad elica... ehehe! Ad elica! Come no! E una volta esistevano davvero gli struzzi! Vabbè...

Ci dividiamo in due gruppi.
Il primo, con Shin, Achab e Joshy, che devono cercare di "bucare" il campo di forza attorno al ranch.
Il secondo, composto da me, Doc e quella-che-mi-sembra-avere-un-nome-cinese, deve assaltare dei silos e una torre di controllo, in modo tale da distogliere l'attenzione dal primo gruppo. Cavolata! Se solo anche gli altri fossero armati... l'equipaggio ben preparato...
A 200m dai silos, vediamo i primi bersagli. Sembrano tranquilli, ci acquattiamo nella penombra mattutina visto che non c'è neanche una piantina a far da copertura. Gli altri continuano a parlare, vogliono aggirare, distrarre, prendere tempo. Io prendo la mira. La mia adorata M.J.
Quando non ne posso più delle parole, sparo. Colpisco. Non cade. Dannazione!

lunedì 21 maggio 2007

La Slacker

Ormai e' qualche anno che lavorate sulla Slacker, la nave di Edward Shin, un cinquantenne robusto e sempre alla ricerca di un lavoro per mettere il pane sotto i denti. Le vostre missioni vanno dal trasporto al recupero ma sembra che il capitano cerchi sempre qualcosa, informazioni.
Il resto dell'equipaggio e' composto da un giovane ragazzo, Wildhoney, che il capitano tratta con tutto rispetto e a cui insegna le basi per diventare un buon capitano.
Ai motori della classe Firefly c'e' una ragazza, capelli corti, esperta di meccanica e dal carattere un po' irruento.
Avete anche un medico, nel caso la vostra missione sia di recuperare qualcosa e che qualcun altro non sia d'accordo e vi spari dietro. E' un tipo strano, a volte smemorato, a volte sembra essere in un altro luogo, ma sa ricucire un buco e forse sa fare di piu'.
La forza bruta e' composta anche da un altro mercenario, Jeshy Applethrow, esperto soprattutto di esplosivi e da un ex soldato, Abraham J Siphon, che rincorre sempre la gonnella e sembra sempre avere soldi da spendere.
Il pilota e' un altro ex soldato, compagno di battaglie di Abraham e il suo nome e' Paul c McKenny.